MISSIONE EVENTO: Seconda Battaglia di Karakura Town

Il Garganta si richiuse dietro la schiena del piccoletto, lanciò due occhiate imbarazzate allo Shinigami e all'Espada. Quest'ultimo sembrava non aver preso bene quello che aveva detto sul suo conto. La Reiatsu azzurra che lo stava avvolgendo e il sorriso serafico e sadico al tempo stesso lasciavano intendere che Vincent, molto probabilmente, sarebbe stato sotterrato di lì a poco. Sudando vistosamente, il piccoletto forzò un sorrisone nervosissimo e ansioso.
E-ehm... N-nooo! E'per colpa della bufera! Hai sentito male, c-credimi!
Disse, muovendo le mani per cercare di discolparsi. Nel frattempo, Kiara si avvicinò alla più posata Thallia, vedendo che aveva dei chiari problemi con la bufera. La cosa particolare era che la sottoposta di Vincent indossava una versione molto lunga della classica divisa da combattimento Arrancar: sembrava quasi imbottita e, con sé, trasportava un capiente zaino.
Gradisce una tuta imbottita, Thallia?
Premurosa e sorridente come sempre tese quello che sembrava un cappotto simile al suo alla donna. Poco dopo estrasse anche dei panni bianchi.
Ho portato anche degli asciugamani, se la situazione dovesse farsi troppo calda!
Insomma, non si poteva fare attività fisica se non si avevano gli adeguati strumenti.

Nel frattempo, per misericordia dell'Espada, Vincent scampò momentaneamente alla sua punizione. Il piccoletto trasse un sospiro di sollievo e poi si voltò in direzione dello Shinigami dai capelli neri.
Fiù! G-grazie. Si! Mi chiamo Vincent! Tu come ti chiami?
Almeno quest'ultimo sembrava essere nettamente più paziente con il piccoletto, il quale accolse con un sorrisone le parole dello spadaccino. I due si fissarono per un po'di tempo e il piccoletto inclinò la testa sia sulla spalla destra che, poco dopo, su quella sinistra, con uno sguardo confuso e paciocco.
Huh... Sai che ci ho pensato? Anche tu mi ricordi qualcuno.
Ancora aveva ricordi molto nitidi del suo passato da Hollow, solamente echi. Era già stata una fortuna che fosse stato in grado di ricongiungersi a Genome, figurarsi ricordarsi una figura vista una sola volta. Tuttavia, quello scontro lo aveva segnato, era stato emblematico e difficile: non sarebbe scomparso completamente nel nulla.
Quando ti guardo, mi fa male l'aluccia destra. Anche se non ho le ali ora...
Disse, massaggiandosi la scapola e fissandolo intensamente con gli occhioni sbarrati e l'espressione ingenua. Dopodiché aggiunse con fare estremamente innocente...
A guardarti mi viene fame.
E sentirlo provenire da un Arrancar non era la cosa più raccomandabile. Si voltò immediatamente verso Kiara.
Kiara, hai le Dragon Chips?
A quel punto, dopo che ella ebbe frugato nel suo zaino, un pacchetto svolazzante arrivò tra le mani del piccoletto. Oltre alla scritta che ci si poteva aspettare, sulla busta era raffigurato una versione caricaturale della sua forma hollow che inseguiva una patatina gigante. Dopo averlo aperto iniziò a sgranocchiarle.
Volete? Sono salate, ma buone.
Disse, offrendole a Miraga e ad Ai. Nel frattempo si voltò ad osservare la zona della Regina, dove si trovava anche una donna slanciata e dallo sguardo severo. Non aveva mai visto quella donna. E lui aveva tenuto d'occhio tutte le donne Arrancar di Las Noches. La sua Reiatsu era stranamente familiare e, guardando quella che sembrava essere una sua Fracciòn, gli sorse un dubbio.
Qualcuno ha visto Scarlet?
Disse guardandosi attorno, mentre Kiara fece spallucce. Ne percepiva l'energia, ma quella colossale concentrazione disturbava la direzione dei suoi sensi.

Dopo quegli istanti e una sonora mangiata da parte del piccoletto, Miraga si fece improvvisamente più serio nel fissare la ragazzina dai capelli rossi. Se si fosse presentata l'occasione sarebbe stato in grado di uccidere Iris?
Ma Iris è la mia prima amica!
Disse guardando la rossa e abbassando lo sguardo rattristato e con gli occhioni lucidi. Non era un membro della sua famiglia come Scarlet e Genome, era diverso. Però aveva anche altre persone da proteggere e si sentiva strappato tra la simpatia verso l'unica persona che aveva un carattere affine al suo e tutte le altre persone a cui teneva. Il solo fatto che quel singolo peso bastasse ad equiparare l'intera bilancia tradiva quanto Vincent tenesse all'ex-sottoposta.
Io voglio che torni con noi. Però...
Aggiunse poi con una vocina buia e mesta. Congiunse i due indici all'altezza del petto, facendoli impattare più e più volte tra loro. Stava provando a uscire da quella situazione.
Se non vuole, dovrò fare quello che va fatto...
Dopodiché si preparò a dare la sua risposta alla ex-compagna.
Lo so, Iris! Ma lì non ci sono donne prosperose! Qua ne abbiamo tantissime, tra Lady Harribel e Lady Nel! Non posso rinunciare anche a loro. Se non torni, poi dovrò picchiarti e romperti le ossa per farti tornare!
Disse, cercando di smorzare il tono greve con uno più pacifico e ingenuo. Probabilmente a lei sarebbe anche piaciuto, se si fosse divertita. Non sembrava volerla uccidere, ma se avesse fatto male a tutti, gli avrebbe comunque rotto qualche arto. Tuttavia, prima che potesse aggiungere altro, Siesta si intromise nella conversazione.
O... Ci proverà lei, credo.
Storse le labbra. Chi era lei? Il suo sguardo si diresse poi verso l'enorme uomo muscoloso, Ragnar. Ormai ne aveva visti di colossi, essendo abituato a Genome. E poi, tutti erano colossi rispetto al minuscolo draghetto. Abbassò lo sguardo, risentito.
Si... E'triste, io non vorrei che accadesse. Altrimenti, senza amici o famiglia, si rimane soli e io non voglio rimanere solo.
Disse sconsolato: nonostante fosse un Arrancar, sembrava molto legato all'amicizia.