Una giornata come tante altre, da quando Vincentsi era ripreso. In realtà non era passato molto tempo dallo scontro con Miraga e il Cuatro Espada era misteriosamente scomparso nel nulla. Si ricordava poco di quello che era accaduto dopo l'ottenimento del suo rilascio finale: il resto di quello che era accaduto gli era stato spiegato in infermeria.
In quel momento se ne stava sul suo enorme letto a due piazze di tre metri di lunghezza. Gli piaceva lo sfarzo e il fatto che la sua stanza fosse sproporzionatamente più grande rispetto a lui. Evidentemente aveva bisogno di compensare per la sua altezza minuscola. Disteso e senza troppi pensieri, se ne stava a compilare un semplice cruciverba dalle dimensioni di 40 x 42 mentre stava bevendo un gustoso succo di Gillian aromatizzato all'ananas del Mondo Umano. Ormai non c'era più da chiedersi dove trovasse il tempo per creare quelle bibite. Vincent aveva un bel cervello, ma lo teneva spesso in modalità di risparmio energetico.
Sip!
Otto orizzontale: persona stranamente volubile e scontrosa...
Miraga? No, non ci sarebbe entrato.
Lunatica.
Era comunque abbastanza vicino alla soluzione. Però si stava annoiando. Gettò da parte il suo cruciverba e si avvicinò al tavolo della scrivania: lì teneva anche alcuni dei suoi strumenti musicali e un telecomando. Raccolse la chitarra elettrica e il telecomando. Con un pulsante attivò il rinforzo delle pareti e l'insonorizzazione, con l'altro iniziò ad avviare la traccia musicale.


Pochi minuti dopo la finestra di camera sua si aprì e la povera Scarlet sarebbe stata investita da un'ondata di suoni improvvisi.
Mou nemuku wa nai ya. Nai ya nai ya! Mou kanashikunai sa Nai sa! Sou, Gyakkou yo!
Si rese conto in quel momento della sorella e spense la musica, così da far tornare la pace dopo quella tonalità spaccatimpani ma stranamente orecchiabile.
Ciao, sorellona! Stavo suonando una canzone che va forte nel Mondo Umano, oggi!
Vincent e i suoi dati completamente inutili.
Io bene! Mi sono ripreso. Miraga che fine ha fatto, piuttosto? Sta ancora nel suo palazzo?
Non era stato informato del fatto che fosse ancora scomparso.
Pensavo di andare in giro a fare qualcosa, dopo. Ma non so ancora cosa.
In effetti non aveva preventivato di fare un'uscita. Magari, questa volta, sarebbe stata Scarlet a rompere la noia del piccoletto.

Ormai in procinto di affrontare il suo destino, Vincent non riusciva più a spiccicare parola, limitandosi ad attendere l'arrivo del colpo. Probabilmente, gli sarebbe stato fatale ma non avrebbe sentito alcun dolore: non sentiva più né le gambe né le braccia. In quello stesso istante, poco prima dell'impatto, un enorme schianto interruppe l'assalto del Coyote. Non appena il fumo si dissipò, vide Harribel e Nel tenere fermo Miraga, con la lama di Tiburon pronta a rilasciare una colossale ondata di energia Cero contro Miraga.
Oh... S-salve...
Tutto quello che riuscì a dire Vincent, senza neppure mettere un filo logico nei pensieri. Vedeva tutto a macchioline, ma era abbastanza sicuro di riuscire a riconoscere la Reiatsu delle due donne, oltre a quella di Miraga. Cadde all'indietro, mettendosi a sedere e iniziando ad oscillare, faticando per non perdere definitivamente i sensi. Riuscì a capire poco del discorso, ma le invettive di Salazar erano facilmente udibili dato il tono dei ringhi.
E..Hi... Aspett-
Avrebbe provato a fermarlo, ma la lentezza con cui pronunciò quelle parole non sarebbe stata sufficiente. Non avrebbe fatto in tempo a rispondere e presto si sarebbe trovato avvolto da una luce letale. Non aveva dubbi di essere in salvo, che Harribel e Nel lo avrebbero potuto aiutarel. Allo stesso tempo non aveva più dubbi sul fatto di star per morire ancora una volta. Era una sensazione strana, non sentiva alcun peso fisico né mentale. Adesso era alla mercé di chiunque.

Dall'alto del cielo dell'arena, Kiara osservava con interesse lo svolgersi di quella scena.
Credo di aver capito che cosa incarna... Che cosa eccitante venire consumati dal proprio aspetto, non trovi Scarlet?
Mormorò sorridente alla collega, per poi aprire un altro Garganta. Esso dava all'interno della cittadella, luogo in cui sarebbero state al sicuro dalla terribile esplosione.

Alla sala del trono, le due Arrancar trovarono Nelliel e Harribel intente a discutere. La prima a proferire parola fu Scarlet, in quel momento allarmata da ciò che stava per accadere. Kiara, d'altro canto, vedendo che la Fracciòn aveva già detto tutto il necessario, si preparò a partire.
Ahi ahi! Questo sarà ancora più interessante, chissà se ci sarà più di un morto.
Mentre Harribel e Nel usarono il garganta, Kiara decise di aprirne uno proprio, ma non diretto verso gli spalti bensì sui cieli che sovrastavano l'arena. Meglio visualizzare la cosa da una distanza di sicurezza, tipo ad una settantina di metri dal suolo. Una volta uscita, vide che ll luogo era stato polverizzato. E a chi sarebbe toccato ricostruirlo? Sicuramente non a lei, si sarebbe rifiutata.

Vincent aveva ben altro a cui pensare: la sua Segunda Etapa era stata efficace, ma frenare l'attacco di Miraga aveva consumato tutte le sue energie.
Kh...
Aveva un occhio chiuso e l'altro riusciva a tenerlo a malapena aperto. Inginocchiato con la gamba destra a terra, faceva fatica per non cercare di crollare al suolo. Non stava morendo, ma era talmente sfiancato che
Danna...Zione, in che casino... Mi hai buttato, Casval?
Sillabò a malapena e ansimante. Probabilmente aveva fatto abbassare la cresta a Miraga, ma quello che aveva scatenato era una cosa ben peggiore di ciò che avrebbe potuto immaginare. Si sentiva a tu per tu con la morte, proprio adesso che aveva scoperto l'aspetto che incarnava. L'occhietto era talmente stanco che non riuscì nemmeno a mostrare tutta la paura di morire che covava nell'animo. Si limitò a posarsi sulla lama ossea ricoperta di energia Cero. E poi, semplicemente, non la vide più. Come non vide più nemmeno Salazar: probabilmente, sarebbe passato dalla seconda vita alla seconda morte senza nemmeno sentire dolore. Non sembrava un'idea tanto malvagia. Lo sguardo si alzò un'ultima volta per incrociare quello spietato di Almanegra.
Anzi, no. Non del Cuatro Espada: non aveva niente del Cuatro Espada.
Quello era lo sgurdo di Lunatìca.

Dagli spalti, Kiara iniziò a far dondolare la testolina a destra e a manca, sfoggiando il suo solito sorrisetto incurante del pericolo.
Probabile~
Disse con voce soave, replicando alla domanda di Scarlet. In quel momento, il corpo di Miraga venne trafitto dall'assalto di Vincent. Questo portò la Fracciòn ad alzarsi dagli spalti.
E, a questo proposito, devo andare a fare una cosa. Mi piacerebbe vedere come continuerà: quello che staremo per vedere non accade tutti i giorni, ma...
Di sbieco lanciò un'occhiata al Cuatro Espada, con un ghigno divertito e poi osservò la maggioranza degli Hollow sugli spalti: molti di loro, non appena le Reiatsu dei due Espada entrarono in risonanza, precedendo l'avvento della Segunda Etapa di Miraga, avevano iniziato a sentirsi male e schiacciati dalla pressione dei due contendenti. Respirare quella stessa aria era come sentire i polmoni perforati da migliaia di aghi.
Iniziava a capire dove i due sarebbero andati a finire di lì a poco e la fine che avrebbe fatto il suo padroncino, se qualcuno non fosse intervenuto. Del resto, era pur sempre la sua Fracciòn e doveva impedire che morisse. Quanti grattacapi che gli dava.
Solo perché me lo chiedi tu, cara Thallìa.
Faccia di bronzo, come se non gli importasse davvero della sorte del suo Espada. Con un elegante svolazzo della mano aprì dinanzi a sé un Garganta a grandezza d'uomo.
Andiamo, Scarlet? Sarà dura fermare tutto da sole.
Soprattutto a fermare Miraga, data l'escalation della situazione.


Nel frattempo...
L'attacco ferì gravemente Salazar, consumando i tessuti del suo corpo. Le particelle si dissolsero nell'aria, svanendo completamente.

Forse era una delle poche volte che il lupo si sentiva così: era in uno stato confusionario e costretto a terra per sorreggersi. Casval lo vide trangugiare dei tonici.
No, non lo sono. Lo sarei se esaudissi il desiderio di Vincent: ti ha portato qui perché ti vedeva annoiato e voleva coinvolgerti in qualcosa. Il piccoletto ti rispetta e ti ammira: vorrebbe solo che tu mostrassi lo stesso rispetto che lui ha per te.

Ma sapeva che quelle parole, ora non avevano alcun senso: il Cuatro Espada non lo avrebbe ascoltato e l'energia che aveva iniziato ad avvolgerlo era una pressione eccessiva anche per il cavaliere. Con le sue mosse lo aveva spinto in uno stato di furia da cui ci sarebbe stata una sola via d'uscita. Metterlo al tappeto: tuttavia, non sarebbe stato per niente facile. No, sarebbe stato impossibile ora che aveva recuperato le energie: il corpo di Vincent era già al limite della sopportazione farmacologica e, assumendo altri tonici, si sarebbe avvelenato. Alla fine, Miraga mostrò la sua Segunda Etapa: non appena la luce rossa diminuì di intensità, tutto quello che era rimasto era lo stesso Almanegra.

Con una velocità spropositata, quasi invisibile nei gesti agli occhi della maggioranza dei presenti, il coyote puntò la mano in direzione della Septima Espada e, quest'ultimo, istintivamente, fece lo stesso. Una lama ossea ricoperta di energia Cero venne scagliata verso Casval, mentre la Reishi si accumulò ad una velocità mostruosa non accanto a lui, ma al di fuori dello stadio. Un paio di enormi artigli si aggrapparono alla sommità degli spalti e buona parte degli Adjuchas iniziò a scappare tramite dei Garganta per evitare di essere schiacciati. Altri fuggirono per non essere investiti dallo scontro che sarebbe avvenuto di lì a poco.
Una testa, due, tre, quattro, un drago a cinque teste enormemente più grande di Fafnir iniziò ad ergersi all'esterno dello stadio e le sue teste osservavano l'attacco in arrivo. Agendo all'unisono, i capi iniziarono ad assorbire Reishi ovunque, creando uno spettacolo terribile. Gli stessi spalti iniziarono a disgregarsi e porzioni dell'arena si dissolsero.
TIAMAT, FERMA L'ATTACCO!
Con quell'ordine, in una manciata di istanti, il drago scagliò una sfera di energia dall'enorme potenza disgregante verso la Lanza del Sol di Miraga con l'obiettivo di arrestarne l'avanzata. L'esplosione che ne sarebbe scaturita sarebbe stata di proporzioni colossali, ma quella tecnica avrebbe anche assorbito un sacco di energie da parte di Casval.

Difatti, una volta che la luce si fosse dissolta, al suolo ci sarebbe stato solamente un piccolo Vincent in ginocchio e ormai sull'orlo di perdere i sensi, senza nemmeno essere in grado di spiccicare parola.

L'assalto riuscì ad infliggere solamente un graffietto a Miraga, un successo non da poco considerando che fino a quel momento nessuno era riuscito a ferirlo. Il colpo lo aveva schiacciato al suolo per un istante, provocando varie escoriazioni sul corpo.

Casval socchiuse gli occhi: era veramente coriaceo, ma il cavaliere draconico sapeva di non poterlo sconfiggere con quella tecnica. Del resto, non era quello il suo obiettivo: non dovevano uccidersi. Quando il lupo replicò sul danno inferto dalla tecnica, Casval lo fissò placidamente.
Vede, Miraga... E'stato un bene che Vincent non la abbia ferita prima di adesso.
Scomparendo ancora con un rapido Sonìdo, ripristinò le distanze a circa 30 metri, dal punto da cui aveva cominciato. Qui puntò il pugno destro in direzione di Miraga.

Proiettile, Artiglio, Zanna, Vessillo militare, Sciabola...

Le falangi si aprirono una ad una a queste parole. Sembrava che stesse recitando un poema, o una specie di haiku giapponese mentre la Reishi che turbinava attorno a lui cominciò a scemare come neve bianca. Quello che stava accadendo era strano: pareva la calma prima della tempesta.
Vincent possiede un'altra abilità: i suoi colpi lasciano dei piccoli residui di materia spirituale nel corpo del nemico. Basta anche una piccola ferita per insinuarli al suo interno, come un graffio microscopico.
Se Miraga non aveva ancora capito dove volesse arrivare, la risposta sarebbe arrivata da lì innanzi, con un breve sospiro. La mano permaneva alta e rivolta verso il coyote.
Le particelle si infiltrano nelle vene e nei tessuti muscolari e, tramite il sistema circolatorio, si spargono ovunque all'interno del corpo.
A quel punto continuò con quel suo poema, giungendo alla seconda strofa dell'haiku.

Piego cinque dita...

Continuò solenne, iniziando ad abbassare una ad una le falangi delle dita per poi lanciare una domanda all'Espada, volto a far prendere sul serio il piccolo che aveva affrontato sino ad ora.
Ora, cosa succederebbe se Vincent potesse manipolare tali particelle a distanza?
La risposta sarebbe arrivata di lì a poco, perché Casval inviò un impulso alle schegge rimaste: il corpo di Miraga avrebbe iniziato a brillare di luce azzurra, non appartenente alla sua Reiatsu. Ciò prima di venire perforato da parte a parte da svariati spunzoni che avrebbero lacerato svariati tessuti muscolari, fuoriuscendo dal suo stesso corpo prima di dissiparsi nell'etere.

E ti aspetto. El Cierre.