Missione Lv10: La Dea Bendata.

Fuggire a quel modo da Las Noches non era stata una grande idea. Anzi, era stata proprio un'idea del cazzo. Non lo avrebbe mai ammesso, e anche la sua fuga serviva proprio a nasconderlo, ma era decisamente a corto di energie. L'addestramente con Vincent lo aveva fiaccato: il bambino si era spinto oltre i propri limiti e lui, per dimostrare la propria superiorità, aveva fatto altrettanto.

Solo che Vincent era stato portato via, tra lodi e coccole, e probabilmente avrebbe riposato beato in uno dei letti dell'infermeria di Las Noches. Miraga invece aveva trovato un giaciglio di fortuna in una caverna sabbiosa, a diversi chilometri da Las Noches. Li aveva riposato, finalmente libero dagli istinti violenti della sua Spada, e per cinque giorni non aveva fatto che dormire e, di tanto in tanto, divorare qualche Adjuchas di passaggio.

Non erano buoni da mangiare, quegli Hollow: la loro Reiatsu, un tempo bramata, ora era appena sufficiente al recupero delle forze. Curiosa la natura Hollow: evoluzione divorando i propri simili, sangue in cambio di potere. Ma quel sangue ora era poco più che acqua per lui. Bramava di più: esseri sempre più forti da sacrificare alla propria ambizione.

Il sesto giorno le forze erano completamente ripristinate: si mosse verso luoghi che conosceva. Aveva dissemanti vari nascondigli nel Deserto attorno Las Noches, dove aveva stipato Tonici ed Equipaggiamenti da usare in caso di emergenza. Scostò una pesante roccia, recuperò quindi un piccolo sacchetto che vi era stato nascosto sotto. Conteneva quattro tonici, che aggiunse a quelli che già si portava dietro, quindi gettò via il sacchetto.

Certo poteva tornare a Las Noches, ma Lunàtica non era soddisfatta. Un pegno di sangue era stato richiesto nel momento stesso in cui Miraga aveva usato la Segunda Etapa, e quel debito andava saldato. Infondo era stato un bene che Harribel e Nelliel fossero intervenute, o il sangue sarebbe stato quello di Vincent. Invece adesso poteva ragionare serenamente, e magari andare a caccia come ai vecchi tempi. Forse un centinaio di Adjuchas sarebbero bastati a placare la sete.


NOTA: ho usato i nascondigli come scusa per giustificare il recupero dei Tonici.

La ricerca di prede da sacrificare alla sete di sangue della propria Spada condusse l'Arrnacar sempre più lontano da Las Noches. Sconfisse e divorò altri due Adjuchas, senza ricavarne il minimo piacere. Ben presto divenne evidente che i vecchi metodi non bastavano più: quegli Hollow potevano essere un buon pasto per recuperare le forze, ma la loro completa impotenza di fronte all'Espada vanificava qualunque soddisfazione si potesse trarre, e anche la loro Forza Spirituale era talmente insignificante da nutrire a malapena quella di Miraga.

Serviva uno svago differente. Un tempo l'Hueco Mundo aveva offerto sfide, forse ora avrebbe potuto offrire curiosità. Nessuno di Las Noches si era mai preso la briga di esplorare seriamente quelle Terre: chi risiedeva nella Cittadella viveva felice nel proprio ozio, al massimo controllando i propri confini, ma mai avventurandosi al di fuori. Ma in fondo il problema era che nessuno si aspettava di trovarci davvero qualcosa, a parte sabbia, rocce e Hollow.

Miraga se ne rendeva bene conto. E anche Lunàtica non ne era per niente soddisfatta. Eppure l'Arrancar continuava ad andare avanti, senza una meta precisa. Non c'era un vero motivo a questo punto, semplicemente non aveva ancora voglia di tornare a Las Noches. Li ne avrebbe avute di cose da spiegare, e non aveva voglia di farlo. Non in quel momento, almeno.

E mentre si avventurava a passo deciso verso una destinazione nota solo al fato, ecco che la sua attenzione venne catturata da qualcosa di tutt'altro che comune nell'Hueco Mundo. Una forte luce all'orizzonte, particolarmente evidente in contrasto col cielo notturno. Sembrava un grosso falò. Non era insolito che alcuni Hollow usassero l'energia spirituale per bruciare gli alberi di quarzo che crescevano ovunque nell'Hueco Mundo: a volte lo facevano per illuminare degli accampamenti, altre volte come fari per ritrovare la strada di casa, altre ancora per attirare in trappola altri Hollow, troppo stupidi per ignorare la propria curiosità.

L'uomo sorrise tra se all'idea che stava per fare proprio come uno di quegli stupidi, ma le probabilità che si trattasse davvero di una trappola non lo impensierivano. Era praticamente il Predatore Alfa li, e se c'era qualcuno che doveva stare attento non era certo lui. Comunque decise di procedere verso la luce tenendo sempre attive le capacità percettive, più per curiosità che per reale cautela.

Man mano che si avvicinava all'immenso rogo, l'Arrancar si rese conto di varie cose: la prima è che c'erano diverse presenze spirituali in zona, più di quante ci si aspetterebbe di incontrarne nel deserto dell'Hueco Mundo; la seconda era quell'immenso incendio era decisamente troppo grande per essere normale; e l'ultima era che ... quello era un palazzo.

Un vero e proprio edificio, come se ne trovano tanti nel Mondo Umano. E se già quella era decisamente strana come scoperta, ancor più strano era il fatto che quelle fiamme sembravano non consumare la struttura. - Che si tratti di un'Illusione ? - pensò il Lupo, seccato al solo pensiero.

Non era mai stato bravo a difendersi dalle Illusioni, e se davvero si trattava di quello, allora era meglio procedere con cautela. Probabilmente la cosa migliore da fare sarebbe stata usare un Cero e radere completamente al suolo l'edificio, assieme alle varie presenze spirituali che stava percependo. Ma quella scoperta lo incuriosiva davvero: chissà quando gli sarebbe ricapitata un'opportunità come quella.

Decise di fare un tentativo per liberarsi dall'illusione, ammesso che di quello si trattasse. Le basi le conosceva: anzitutto doveva sgomberare la mente da tutti i pensieri, in particolare quelli relativi all'oggetto che poteva essere la causa scatenante, quindi si doveva liberare una scarica concentrata di energia spirituale per ripulire il corpo dalla Reiryoku avversaria che ne influenzava le percezioni. Così fece, concentrando la mente solo sull'emissione di energia ed ecco che rilasciò la scarica.

Nel frattempo però non aveva smesso di avvicinarsi al palazzo e ormai era arrivato a pochi metri.



NOTA: si, certo che lo voglio sapere.

Il tentativo di spezzare l'illusione non riuscì: c'era da aspettarselo, dal momento che non era mai stato bravo in quello, ma c'era anche la possibilità che non si trattasse di un'illusione. Un fenomeno strano non è per forza frutto di arti illusorie, e man mano che si avvicinava i sensi sembravano confermare la realtà di ciò che gli occhi vedevano.

Un calore forte, instenso, al punto da farlo sudare. E non era facile per uno così resistente e coriaceo come il Quarto Espada. Forse quelle fiamme sarebbero addirittura riuscite a ustionarlo, se si fosse avvicinato troppo. Certo, anche questo non escludeva completamente la possibilità che si trattasse di un'illusione: gli illusionisti più esperti erano perfettamente capaci di influenzare più sensi contemporaneamente, e perfino far si che fosse la mente stessa dell'avversario a danneggiarne il corpo. Da brividi.

Intanto, poco più avanti, un gruppo di Umani e Shinigami si stava dando battaglia con degli Hollow e, ancora più lontano, un gruppo osservava la scena. Continuando ad utilizzare le proprie capacità percettive, l'Arrancar si concentrò per cercare di comprenderne la forza. Non si aspettava grandi problemi, dal momento che sembravano a stento al livello dei Menos con cui stavano combattendo, ma era sempre meglio esserne sicuri.

La forza spirituale dei combattenti che si davano battaglia con gli Hollow era limitata, al livello degli stessi Adjuchas contro cui combattevano. Invece quelli schierati a difesa degli umani col camice bianco sembravano più forti, come dei Vasto Lorde. Non che la cosa facesse qualche differenza: entrambi erano troppo deboli per competere con il Lupo.

Decise di ignorare quelli che combattevano con gli Hollow e di concentrarsi sugli altri, annullando le capacità percettive e rilasciando tutta la propria Reiatsu su di loro. Non sembravano averlo notato, forse anche per via del grosso palazzo in fiamme che lo nascondeva ai loro occhi. Meglio così: se avesse dovuto combattere sarebbe difficile non ucciderli.

Non è qualcosa che si vede tutti i giorni, da queste parti ! - fece il Lupo, avvicinandosi e rivelandosi al gruppo. La sua Reiatsu avrebbe tenuto schiacciati i combattenti e, assieme alla sensazione terrificante che provocava, avrebbe impedito loro qualsiasi movimento, lasciandoli del tutto paralizzati. - Ditemi, cosa sta succedendo qui ? Stimolate la mia curiosità, e chissà che non vi lasci vivere ! - disse.

Usare la Reiatsu era stata una buona idea per far capire subito ai presenti che l'avversario che avevano davanti era fuori dalla loro portata, e infatti tutti acconsentirono a soddisfare le richieste del lupo, implorandolo solo di interrompere lo schiacciamento che aveva già fatto perdere i sensi a due degli Umani li presenti.

Lo fece: in pochi istanti i presenti avrebbero potuto ricominciare a respirare. - E adesso vediamo di comportarci da persone civili. - fece, sfoggiando un sorrisetto malefico. - Voi chi siete ? E cosa ci fate qui nell'Hueco Mundo ? - chiese.



NOTA: io comunque non ho affrontato alcun Adjuchas. Ho scritto che ne ho uccisi e divorati un paio, ma quella era pura descrizione. Di fatto il Master (tu) non ha spawnato alcun nemico, quindi non dovresti darmi delle ricompense.

Ho capito il senso: c'è talmente tanta differenza di forza che non vale neppure la pena descrivere un loro ingresso, però le ricompense Avversario sono valide solo se i nemici sono spawnati dal Master.

Le risposte giunsero abbastanza in fretta, ma erano incomplete. E anzicché chiarire i dubbi dell'Arrancar, non fecero che sollevare altre domande. E alla fine il tipo, attingendo probabilmente a tutto il suo coraggio, tentò anche di imporsi lui con una domanda. - Ora posso sapere chi sei? - chiese quello.

Miraga parve rifletterci su qualche secondo, prima di rispondere: - No. - disse infine, senza perdere il sorrisetto beffardo e divertito di sempre. Infondo era lui che faceva le domande, li. Era lui ad avere il coltello dalla parte del manico. Era lui che teneva le vite di tutti nel palmo della mano.

Non aveva alcun obbligo di rispondere, ma aveva tutto il diritto di fare domande. Diritto arrogatogli dall'essere più forte di tutti loro messi assieme. E se volevano restare vivi, tutti loro avrebbero fatto bene a giocare al suo gioco. - Ma dimmi di più su di voi ... - continuò allegro, scrutando tutti i presenti con curiosità.

Lavorate per un'organizzazione di cui non conosci il nome. Siete mercenari, dunque. Non avevo mai sentito di uno Shinigami mercenario: credevo che tutti voi lavoraste per quella vostra Soul Society ! - fece. Il tono era quello di chi parlava di argomenti banali e conviviali, ma sarebbe stato chiaro a tutti che quelle affermazioni aspettavano una conferma.

Avrebbe atteso qualche secondo, per dare il tempo all'altro di rispondere a quelle considerazioni prima di continuare con le domande - E dimmi, come verrete pagati se non conoscete neppure il nome dell'Organizzazione ? Sai, potrei essere interessato anch'io a guadagnare qualche spicciolo con lavoretti del genere, ma non credo di aver capito bene come funziona ! - disse ancora. Anche quelle affermazioni attendevano spiegazioni. E sarebbe stato meglio che queste fossero precise e dettagliate perché, nonostante i modi calmi e apparentemente gentili, l'aura omicida che avvolgeva l'Arrancar, che tutti i presenti avrebbero percepito chiaramente, non si era mai dissipata. Tutti loro correvano un pericolo mortale, e la situazione sarebbe stata chiara anche al più stupido degli stupidi.

E quanto a questo fenomeno che sareste venuti a studiare ? Cosa avete scoperto ? - chiese infine, rivolgendo lo sguardo verso il palazzo in fiamme. - Sarebbe molto deludente se non sapeste ancora nulla !