Esame Straordinario

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Trovati alcuni Plus, andiamo!
Akira si dimostrò immediatamente un individuo molto attivo ed esuberante, o quantomeno più orientato ad ottenere l'obbiettivo di Sojiro, e non ci voleva particolare zelo per riuscirci. Il volenteroso apprendista si mise subito a controllare il proprio dispositivo, che iniziò a segnalargli un gruppo di Plus lì in zona, più precisamente a circa una cinquantina di metri da lì. Sojiro sospirò seccato, avrebbe voluto godersi di più la libera uscita piuttosto che correre dietro all'altro, ma come si dice a volte, prima il dovere e poi il piacere. Sojiro sollevò un sopracciglio sorridendo da ebete mentre guardava i risultati.
Aspetta fai vedere anche a me magari il tuo aggeggio si è rotto, non possono essere così tanti
Armeggiando col proprio dispositivo Sojiro non faticò a scoprire che si trattava effettivamente di 5 Plus e per di più relativamente là vicino.
E meno male che trovarli era una sfida, se va avanti così rischia ancora che facciamo un quartiere del rukongai tra tutta la squadra!
Va bene andiamo, tanto da qualche parte s'ha da cominciare no?
Qualcosa non gli tornava proprio, forse per mera disillusione o incredulità, non poteva esser così semplice, eppure era così all'apparenza, ce n'erano tanti e tutti nello stesso posto.
Sojiro chiuse gli occhi e si concentrò tantissimo, si concentrò al punto che si poteva sentire concentrato sul concentrarsi, ma a parte l'idea che una concentrazione del genere poteva servigli forse solo sulla tazza del cesso oggettivamente non gli veniva in mente granché d'altro. Quel quaquaraquà del reishi e del reiatsu ancora non gli entrava in testa e alla fine a forza di concentrarsi avrebbe magari dovuto usare il bagno sul serio, in missione. Non c'era altro a parte quello che gli diceva quell'aggeggio oggettivamente seccante e le parole di Akira che volevano spronarlo a muoversi.
Akira di certo non lo stava mica ad aspettare dunque anche Sojiro entrò, ma con le mani sulla zampakto pronto a estrarla.

una lieta giornata a voi, il mio nome è Sojiro Seta Con fare calmo e un sorriso si sarebbe presentato senza abbassare la guardia osservando la situazione. Avrebbe cercato i copri degli umani se presenti, tracce di sangue, qualsiasi cosa che gli potesse indicare qualche evento recente, mentre Akira probabilmente si sarebbe rivolto all'adulto in una situazione del genere, e sicuramente col tempo che aveva indugiato a concentrarsi e cercare lo stava già facendo. Il manuale prevedeva solo quello, infondo l'obbiettivo era portare le anime dall'altra parte. Chissenefrega su come erano morte, anche a scoprirlo mica le riportavi in vita, giusto? Tanto valeva un colpetto tattico col manico della zampakuto sulla fronte, ma c'era anche la questione delle robe in sospeso, quindi parlare non era esattamente fuori questione. Sojiro si sarebbe rivolto alla persona più vicina, cercando l'adolescente anche se non avrebbe disdegnato il punto di vista di un bambino, ma non avrebbe smesso di guardare tutto il gruppo. Ehi ciao! come va? Scommetto che hai già provato ad attraversare i muri, come abbiamo appena fatto noi, non credi sia una cosa fichissima? La reazione standard di Sojiro consisteva sostanzialmente nel sorridere sempre, comunque, davanti a qualsiasi cosa. Letteralmente qualsiasi cosa, aveva ammazzato i suoi parenti adottivi sorridendo, ma di certo non sarebbe stato là a raccontarlo. Avrebbe optato per annuire alla reazione del bambino o dell'adolescente per proseguire, tenendo d'occhio un po' tutti. Il mio amico ed io siamo dei della morte, siamo venuti qua per far cominciare alle vostre anime il viaggio nell'aldilà. Anche se avete dei legami con questo posto non potete restarci, il mondo dei vivi non è un posto sicuro . Sai ci sono bestiacce cattive che si aggirano a mangiare le anime ? Fanno paura forte! Ecco, noi vi mandiamo in un posto migliore con un colpetto della nostra spada. Oh ovviamente non intendo che vi ammazziamo, di nuovo. E' più un timbro, non ho neanche bisogno di estrarre la spada, basta che te l'appoggio in fronte e parti nel tuo viaggio Sojiro , tanto per cambiare sorrise ascoltando le risposte, tenendo d'occhio la situazione e la via d'accesso, in ogni caso il ragazzo continuava a non spiegarsi perchè tanti morti in quel posto, quantomeno dove sarebbero andati lo poteva però dire. Beh sul dove andrete, è facile rispondere. In un posto chiamato Soul Society, in una zona chiamata rukongai dove attenderete di reincarnarvi. Ma toglietemi un dubbio, che diamine ci fate tutti assieme appassionatamente in questo posto? Era casa vostra? Ci siete solo morti? O... vi ci hanno portati e vi siete poi svegliati così?

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Abbiamo già eretto una barriera attorno alla città, nessun Hollow troppi forte sarà in grado di entrare, e se qualcuno si voi sarà in pericolo di vita verremo a salvarvi. Il Denreishinki potete tenerlo se passate l'esame. Per il resto non posso dire altro, cercate di lavorare più efficientemente possibile! Per un momento l'espressione di Sojiro si fece più seria e nel possibile cupa, per quanto rimanesse sorridente. Evidentemente le parole di Hiragi avevano acceso qualcosa nella sua mente. sostanzialmente quelli che non sono sufficientemente svegli, abili o forti da sopprimere gli Hollow che passassero questa barriera non hanno posto tra gli shinigami, comunque hanno fatto in modo da dividerci in maniera tale che ognuno di loro copra un gruppo. Dunque in teoria non dovrebbero lasciar morire nessuno.

Il ragazzo non aggiunse nulla, dopotutto a suo avviso dividere i forti dai deboli era solo una prassi, e una prassi sacrosanta. Purtroppo il suo piano di ingraziarsi una ragazza dal resto del gruppo non riuscì in tempo. Tuttavia comunque qualcuno venne effettivamente a cercare lui.

Piacere, io sono Akira, credo che ci tocca collaborare, gli altri hanno già formato dei gruppi! Sojiro sorrise per tutta risposta assumendo nuovamente il suo atteggiamento apparentemente spensierato stringendo la mano che gli veniva porta Piacere sono Sojiro, spero che andremo d'accordo ! decisa una direzione col compagno dunque si sarebbe mosso con lui, non pianificava esattamente un risultato scintillante dunque l'accordo sarebbe stato piuttosto di purificare un plus a testa. Non c'era particolare fretta e poi i plus erano gli unici che potessero vederli quindi tanto valeva godersi i panorami del mondo umano ora che c'era l'occasione, giusto?

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Quando fu dato il segnale Sojiro attraversò la porta ritrovandosi in una cittadina che non aveva mai visto prima, per qualcuno come lui che era un plus purificato probabilmente in qualche situazione del genere e aveva ancora alcune memorie del mondo dei vivi, era una sensazione strana.
Una sensazione nostalgica e nuova al contempo, Sojiro avrebbe voluto dedicarsi all'esplorazione del panorama e delle novità quado dai tre shinigami che li attendevano da quella parte una figura piuttosto nota e chiacchierata tra gli studenti si palesò.
Shuhei Hisagi il tenente della 9° brigata, uno shinigami di tutto rispetto anche per qualcuno come Sojiro che si concentrò su di lui ascoltandone le parole
Benvenuti all'esame, vedo che alla fine non si sono presentati tutti…
Comunque poco importa, direi di iniziare l'esame per tutti quelli che sono qui: dividetevi in gruppi da due e fate quel che avete imparato all'accademia, ossia seppellire Plus e se necessario purificare degli Hollow. La differenza è che questa volta dovrete farlo da soli potendo contare solo su voi stessi e sul vostro partner. Ci sono domande?
Sojiro ricevette lo stesso gadget degli altri, alzando poi il dito indice a metà tra chi deve fare una domanda e chi sta esponendo il proprio punto di vista.

hai Hisagi-sama tre domande. Avete detto che potremmo affrontare degli Hollow, se ne troviamo di più forti di noi possiamo contare sul vostro aiuto o sull'aiuto di altri gruppi o dobbiamo cercare di seccarli soli soletti costi quel che costi? In caso di sfighe varie che capita se il compagno che ci siamo scelti diciamo non ce la fa ? E terzo, sto aggeggio è un regalo che ci possiamo tenere, vero? Per quanto fossero domande sensate e serie, il ragazzo aveva un tono allegro e scherzoso ed un irritante ampio sorriso stampato in pieno sul viso. Avrebbe ascoltato qualunque risposta fornitagli con la medesima espressione apparentemente ebete sul viso per poi annuire in tutta risposta e adeguarsi al da farsi. Si sarebbe guardato intorno e adocchiata una figura che aveva visto varie volte in accademia si sarebbe avvicinata a lei. Non è che fosse stupido, solo appariva decisamente fuori luogo in quel contesto tanto serio. Ma chiunque avesse avuto un minimo d'occhio avrebbe inteso che quella era solo una maschera, dal modo in cui portava la sua zampakuto. Solo una persona con una certa esperienza l'avrebbe portata con quella particolare angolazione al proprio fianco sinistro.

Kioko-san giusto? Domandò alla ragazza cercando di attirarne l'attenzione mentre si portava tatticamente la destra dietro la nuca Ciao, sono Sojiro , scusa se ti disturbo, ma se non c'è nessuno che voglia fare squadra con una seria come te, mi farebbe comodo qualcuno che sappia esprimersi senza dire di continuo la cosa sbagliata. Sai ci fosse mai da convincere un plus a farsi dare una botta in testa con una spada potrei non essere esattamente il migliore della classe. E poi ho paura che potrei spaventare le anime da queste parti. Il sorriso ed il tono non erano cambiati assolutamente e per quanto le sue parole fossero probabili puzzavano tremendamente di scusa da rifilare al credulone di turno. Infondo doveva sapere anche lui essere gentile se voleva, non era proprio possibile fosse al 100% l'idiota incapace per cui voleva farsi passare.

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Era decisamente presto per gli esami per diventare degli Shinigami veri e propri, ma alcuni studenti avevano ottenuto il diritto di dare l'esame prima del periodo. Ovviamente non era una cosa riservata a tutti, ma solo ai pochi che se lo erano meritato grazie alla loro bravura ed abilità: più nel dettaglio era stato concesso ai dieci studenti più bravi della classe.
O meglio, se si fosse chiesto in giro agli istruttori era stato concesso ai nove studenti più bravi della classe e a qualcuno che non lo meritava affatto, in quanto non propriamente disciplinato.
C'era da dire che non tutti quelli che erano passati dall'addestramento e l'introduzione erano esattamente santi obbedienti e ligi, come poteva testimoniare sicuramente quasi qualunque membro dell'undicesima brigata.
C'era solo un piccolo problema con lui, non era quel tipo di indisciplinatezza.
Il ragazzo era bravo, aveva un istinto naturale per il combattimento, ma non era un violento che amava farlo, anzi sembrava il contrario.
Ciò che spiazzava maggiormente gli istruttori era che metteva in discussione tutto, e offriva un sorriso a praticamente qualunque rimprovero o punizione che gli fosse imposta.
C'era da considerare inoltre che era l'unico di quei dieci che non padroneggiava nemmeno una tecnica di kido, per quanto fosse di certo il migliore per quanto riguardava gli attacchi con la spada.

Era sera e come quasi ogni sera aveva fatto arrabbiare qualche istruttore, che lo aveva costretto in quel caso a correre un tot di giri, operazione che aveva completato a sera inoltrata, stava andando finalmente a casa. Sei pronto per il grande giorno? Sojiro si voltò alla voce che ben conosceva, uno dei guardiani della struttura durante la notte, sorridendo semplicemente annuì osservando l'altro alla luce delle candele il suo aspetto era stranamente inquietante. Ah zietto! Certo, sono pronto. Grazie! Fece sojiro scappando via con un cenno di saluto.

Ehy! brutto discolo quante volte te lo devo dire che non sono il tuo zietto! Porta rispetto! Comunque vai e spacca ragazzo, ah e vedi di fare un po' di amicizie serie potresti finire nella stessa brigata di qualcuno dei tuoi compagni di oggi!
Quello era l'altro grosso problema con Sojiro, la socializzazione. Al di là delle domande era amichevole, fin troppo e fuori luogo, doveva esserci qualcosa sotto, pareva avere interesse a socializzare con chiunque ma non legava davvero con nessuno.
domani vedremo se sarà valsa la pena di sopportare questi manichini, cielo non ne posso più di ordini e marce e sincronizzazioni, alla fine che serve? I forti sopravvivono, i deboli muoiono calpestati … è anche vero che potrebbe servire per proteggere i deboli, ci sono organizzazioni del genere dopo tutto, e questa soul society si propone di essere una di quelle. Mi sembra solo un esercito di persone seccanti, troppo attaccate alla tradizione per accorgersi dei problemi.
Come ogni sera Sojiro fece il giro lungo per fare una capatina in un posticino del rukongai dove si preparava del cibo; era un posto relativamente vicino alla corte delle anime pure che serviva fino a tardi, ma era praticamente dalla parte opposta a dove doveva andare. Valeva la pena soprattutto perché era abbastanza a buon mercato da poter permettere a una recluta come lui di mangiare un pasto o due e qualche dolcino. Poi sarebbe tornato a casa, correndo per allenarsi.
Alla fine il giorno dell'esame era arrivato: quella mattina tutti coloro che avevano effettivamente voluto, si erano recarti puntuali al cancello Senkai. Tutti tutti? Beh non proprio, c'era ovviamente qualcuno che aveva preferito fare colazione, ed era arrivato di conseguenza al rotto della cuffia. E quel qualcuno ovviamente era Sojiro, che ancora con lo stecchino dei dolcini in mano si era messo in fila con gli altri ad attendere le istruzioni.

Sicuramente non gli si può dire che non amino le grandi porte da queste parti pensò Sojiro attendendo con gli altri le istruzioni su come proseguire. Si ricordava ancora la sensazione che aveva avuto entrando nel Seretei, all'inizio del proprio addestramento, e ora che si trovava dinnanzi al cancello del mondo dei vivi, le sue emozioni erano confuse e non poteva che sorridere. Questa va nel mondo umano giusto? Mi chiedo come sia cambiato il mondo da quando sono morto e soprattutto dove porterà di preciso la porta. mentre tutti gli altri rimanevano in posizione rigida, Sojiro decise di fare un po' di stretching per alleviare la tensione.

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