Capitolo 2: Il Ritorno di Aizen

Ambientazione
Capitolo 2: il Ritorno di Aizen

Era appena giunto l'inizio di un nuovo anno. Nel Mondo Umano e nella Soul Society iniziava a calare la neve, teneri fiocchi che ben presto avrebbero colorato tutto di bianco, dal terreno fino al cielo: in altri mondi questo fenomeno non sarebbe stato possibile, ma si sarebbe comunque avvertito un freddo tremendo e pungente.

I tre anni trascorsi dall'inizio del conflitto avevano portato con sè sia gioie che sciagure, con l'ago della bilancia che aveva oscillato da entrambe le parti. Molte basi dell'organizzazione che si era dichiarata nemica dell'ordine costituito erano state scoperte e distrutte, a volta per mano degli Shinigami, altre invece per mano di Hollow in attacchi casualmente dettati dal destino; molte minacce erano state sventate mentre altre ancora vagavano a piede libero.

Tra di esse vi era soprattutto lui: il suo solo nome faceva tremare chi lo udiva, il suo genio faceva rabbrividire le menti più grandi e il suo potere e carisma schiacciavano inesorabilmente chi si trovava in sua presenza. Nell'ultimo anno, in seguito alla sua liberazione, Sōsuke Aizen era rimasto nell'ombra: se gli stolti pensavano che ciò fosse un bene, chi lo conosceva bene sudava freddo e attendeva con timore il momento in cui gli ingranaggi del suo piano avessero cominciato a girare. E quel momento non avrebbe tardato ad arrivare.

Mentre i fiocchi di neve cominciavano a cadere all'esterno, all'interno della Camera dei 46 un piccolo rettangolo di Reishi si spalancò a mezz'aria, mostrando uno sfondo grigio e anonimo. Quasi contemporaneamente, simili fenomeni si manifestarono in varie parti della Soul Society dal Seireitei al Rukongai: i più avvezzi alla tecnologia capirono subito che si trattava di schermi, simili a quelli utilizzati dagli umani per le comunicazioni... e capirono che si trattava di una comunicazione su ampia scala, in altri termini globali. Chiunque avrebbe avuto la possibilità di assistere.

Il fenomeno non riguardava però la sola Soul Society: numerosi schermi di Reishi si aprirono uno dopo l'altro all'interno della cupola di Las Noches, dai palazzi degli Espada, alla Sala del Trono, fino anche alle aree comuni destinate ai Numeros. Lo stesso accade alla Torre, dove gli uffici e le sale comuni vennero invasi da schemi di varie dimensioni, e lo stesso apparve in ogni città del Mondo Umano. Le persone comuni non potevano vederli, ma tutti i Fullbringer e Quincy di New York, Roma, Londra, Shangai, fino al più remoto paesino della Terra si fermarono a guardare, chi con curiosità, chi in attesa e chi con incredulità.

Quando tutti gli schermi furono apparsi, l'immagine cambiò, facendo apparire una figura: un uomo alto che indossava una lunga veste bianca, dalla folta chioma di capelli marroni. Anche se era da solo e dietro uno schermo, la sua presenza intimidatoria non era seconda a nessuno. Allargò le braccia, come a voler accogliere tutti gli spettatori all'interno del suo discorso. - Salve. - Una semplice parola, che tuttavia fu sufficiente a placare il brusio di fondo che un pò ovunque si era sollevato a seguito della sua apparizione. Seguita da un nome, ancor più potente. - Io sono Sōsuke Aizen, e sono tornato.

Per anni sono rimasto a guardare, ad osservarvi lottare strenuamente mentre le autorità in cui riponevate la vostra fiducia arrancavano, deboli e cieche, affrontando una dopo l'altra minacce che non erano in grado di capire, portando al sacrificio inutile di molte anime, tra Umani, Shinigami e Hollow.

Lo sguardo sereno, quasi divertito, segnato dal consueto sorriso beffardo che contraddistingueva l'ex Capitano del Gotei 13. Lo sguardo puntato verso il centro dello schermo, che sembrava fissare negli occhi tutti gli spettatori - È a queste persone che lancio la mia sfida: vi siete dimostrati abbondantemente incapaci e immeritevoli del comando. Io riporterò tutto come dovrebbe essere: una realtà ideale, dove tutto è in equilibrio e le regole sono rispettate per il bene di tutti.

La mano aperta venne portata in avanti, come nel gesto di cogliere un frutto ormai maturo - Prenderò le redini di questo infausto mondo e ne diventerò il Re!

Una lunga pausa, per dare il tempo a tutti gli ascoltatori di assimilare le sue parole e trarre le dovute conclusioni. - Qui, sotto gli occhi di tutti voi, Arrancar, Umani e Shinigami, dichiaro la mia guerra contro Las Noches, la Torre ed il Gotei 13. Una guerra che avrà come inesorabile esito la vostra sconfitta. Ma è dalle vostre ceneri che sorgerà un nuovo Ordine. Più forte, che porrà fine a tutte le guerre, che non permetterà a nuove minacce di proliferare.

Gli occhi si chiusero, per poi riaprirsi lentamente, l'espressione si fece seria - Questo mio messaggio ha un solo scopo: dire a quelli tra voi che vedono la follia dei vostri capi come la vedo io; ai più forti tra voi, oppressi da un sistema assurdo che li frena dall'usare liberamente il proprio potere per fare ciò che va fatto; ai più deboli, mandati al macello a sacrificarsi inutilmente per l'incompetenza dei vostri leader; a tutti coloro che non sono lasciati liberi di seguire i propri sogni e le proprie ambizioni in nome di una morale comune ...

Un'altra pausa, questa volta più breve - Il vostro momento è arrivato ! Io creerò un nuovo mondo, dove tutti avranno uno scopo e a nessuno sarà richiesto più di quanto può dare ... dove tutto sarà come dovrebbe essere ! - Con uno sfrigolio, l'immagine scomparve e poco dopo gli schermi iniziarono a dissolversi in piccole particelle di Reishi, trascinate via dal vento e mescolandosi con i fiocchi di neve.

L'inizio del nuovo anno aveva portato con sè venti di guerra, una guerra che avrebbe coinvolto, travolto e stravolto il mondo per come i suoi abitanti lo avevano conosciuto fino a quel momento.